Sei un insegnante della scuola primaria? Ti capita di essere stanca, stressata e demotivata perché NON riesci a ottenere attenzione dalla tua classe?
Ecco come attivare l’attenzione in classe da subito, dedicando 5/7 minuti al giorno alla pratica di specifici esercizi da fare con i bambini
Scopri il metodo, elaborato in 24 anni di lavoro e ricerca sul campo, che ha aiutato centinaia di classi della scuola primaria ad attivare il Muscolo invisibile dell’attenzione e creare un clima attento, armonioso e costruttivo.

Ciao, sono Carlo Virzi e ho scoperto delle modalità di intervento che hanno fatto innamorare intere classi di bambini alla pratica dell’attenzione, scoprendone la bellezza, la forza e la possibilità di allenarla a volontà.
Questo ha portato alla creazione di classi che hanno manifestato un livello di attenzione, consapevolezza e armonia nettamente superiori alla media
- liberando l’insegnante dalla difficoltà di fare la propria lezione
- migliorando la capacità di apprendere dei bambini
Da allora parecchie insegnanti, rimaste basite dai risultati, mi hanno chiesto di rendere tali modalità pubbliche
Forse è capitato anche a te di:
? Chiedere ai tuoi alunni attenzione e non-ottenerla
⇒ Ottenerla parzialmente e/o per breve durata
⇒ Dover ripetere cose già dette, che pensavi essere comprese e assodate
⇒ Parlare di un argomento e non vedere, sentire o percepire interesse e partecipazione
⇒ NON riuscire a portare avanti la tua lezione
⇒ Essere bombardati da interventi e richieste che si sovrappongono fra loro creando una situazione di confusione
Situazioni che portano fatica, stress e frustrazione.
Spesso si pensa che questo sia dovuto al fatto che i bambini non sono più come anni fa:
⇒ sono meno attenti
⇒ non seguono le regole
⇒ non rispettano gli adulti
⇒ giocano troppo al cellulare
⇒ sono prepotenti l’uno con l’altro
Oppure
⇒ sono i genitori che non collaborano
⇒ credi di essere tu a non essere capace
E probabilmente hai letto libri sull’argomento, fatto dei corsi e comunque provato in tutti i modi, senza nessun risultato significativo.
Se ti riconosci in uno di questi punti, devi sapere che
NON è colpa tua
NON è colpa dei bambini
NON è colpa dei genitori
LO SAPEVI CHE CHIEDERE ATTENZIONE ALLA TUA CLASSE NON PRODURRÀ ATTENZIONE?
Il più delle volte i bambini si sentiranno costretti e faranno finta di farla, ma in realtà questo loro muscolo invisibile non crescerà, rimarrà tale e quale, anzi:
come ogni muscolo lasciato a riposo si indebolisce, questo è uno dei motivi per cui farai sempre più fatica ad ottenere attenzione dalla tua classe
Il VERO PROBLEMA è che nonostante l’attenzione sia la base di ogni apprendimento, a scuola nessuno ci ha insegnato come attivarla e potenziarla

Infatti
? Nella tua formazione da insegnante, ti hanno insegnato in che modo aiutare i bambini a scoprire, attivare e allenare la facoltà dell’attenzione?
? Quanto tempo è previsto a scuola per aiutare i bambini a scoprire, attivare e allenare la facoltà dell’attenzione, sperimentandone concretamente la forza, l’utilità e la bellezza?
? Quanto tempo è concesso a un insegnante per trovare modalità per proporre la propria materia in modo che possa essere per i bambini motivante, entusiasmante e quindi catturare potentemente la loro attenzione?
La risposta è ZERO, giusto?
E per quale magica ragione dovremmo avere delle classi attente?
Il vero problema è che l’attenzione a scuola non è mai stata materia di studio e di pratica
Ora ti racconto come un semplice battito di mani trasformò i miei laboratori da una situazione di confusione e disattenzione (facendomi sentire ogni volta stremato, confuso e demotivato) in una condizione di attenzione, armonia e motivazione.
È una tecnica d’intervento che potrai utilizzare da subito!
Credevo di sapere di cosa avevano bisogno i bambini a scuola, ma rimasi deluso
Ventiquattro anni fa facevo il musicista e un amico regista mi propose di fare dei laboratori musicali nelle scuole con i bambini.
Dopo un periodo di indecisione legato alla paura che i laboratori togliessero tempo alla mia attività musicale, l’entusiasmo di portare un’attività creativa a scuola – che a me era tanto mancata – s’impadronì di me.
A rinforzo di tutto questo emerse il ricordo di un episodio accaduto qualche mese prima
Era appena terminato uno spettacolo per bambini, dove avevo il ruolo di sonorizzare la storia che veniva drammatizzata, ed ecco che una cinquantina di piccoli spettatori si avvicinarono a me, incuriositi dai miei strumenti.
In breve mi organizzai per farglieli provare, per poi dividerli in gruppi, creando delle piccole orchestre da me dirette. Nel frattempo si formò un cerchio di genitori che fecero da pubblico.
Non mi stavo quasi accorgendo di cosa stesse accadendo, era per me la prima volta. So solo che non potei fare a meno di fare quello che stavo facendo.
Terminato il tutto, che durò l’intero pomeriggio, si avvicinò a me una signora che, mettendomi una mano sulla spalla e guardandomi negli occhi, mi disse: “Tu con i bambini avrai molto successo. Perché hai pazienza”
Così, eccomi andare al mio primo laboratorio, carico di idee, con l’entusiasmo e la convinzione che avrei portato nelle scuole un aspetto che a me era mancato: musica, libera espressione e creatività. E questo – nella mia testa – sicuramente avrebbe funzionato, attratto i bambini e offerto un nuovo contributo!
Bilancio dopo i primi 6 mesi: UN DISASTRO. Confusione totale
I bambini erano felici di vedermi e delle mie proposte, ma non si riuscivano a creare le condizioni affinché si potessero fare i giochi e le attività che proponevo, se non in modo parziale o tirati per i capelli.
Mi ero anche messo a studiare musicoterapia e PNL (Programmazione Neurolinguistica), frequentando corsi e leggendo libri ma in quel momento ancora non riuscivano ad essermi d’aiuto per abbattere quel muro di confusione e costruire un ambiente di ascolto attento e costruttivo.
Sapevo cosa non volevo fare, ma non sapevo cosa fare

Non volevo: gridare, punire, minacciare e pretendere che facessero ciò che gli proponevo.
Solo che l’unica cosa che sapevo fare era proporre nuove idee, giochi ecc., che però sembravano inutili a cambiare le condizioni.
Mentre vivevo in questo periodo di confusione, dove ogni giorno a fatica cercavo di portare avanti le mie proposte con i bambini,
Ecco come un semplice battito di mani cambiò il corso degli eventi
Solitamente all’inizio di ogni incontro facevo fare ai bambini un rituale iniziale che avrebbe dovuto avere il compito di creare attenzione e unione di gruppo.
Uno di questi era un semplice battito di mani da fare all’unisono. Lo scopo era fare il battito di mani, sentire la nostra forza data dal battere assieme, terminare tutti nello stesso momento e portare con noi questa forza.
In realtà l’attenzione durava esattamente la frazione di secondo in cui le mani battevano assieme (per lo meno quelle che riuscivano a battere all’unisono…), dopodiché ricominciavano le solite distrazioni.
Iniziavo a essere stufo dell’inefficacia delle mie proposte
E intanto le maestre rincaravano la dose dicendomi che dovevo essere più duro, se no questi marmocchi mi avrebbero messo i piedi in testa.
Ma sapevo che quella non era la mia strada, l’avevo già subita e vista agire e non mi interessava che i bambini facessero le cose per paura.
Non volevo servirmi di loro per miei fini personali; non volevo facessero le cose per forza. Questo non mi avrebbe dato nessuna soddisfazione.

Il mio unico interesse era capire in che modo le mie competenze e capacità potevano essere utili alla loro evoluzione
Torniamo al battito di mani all’unisono e a quell’idea che cambiò tutto.
Ero stupito di come tutte le classi in cui stavo lavorando mostrassero lo stesso comportamento. Battito fatto insieme e a seguire: distrazione. Era un’abitudine comune.
Il potere magico della sfida che coinvolge i bambini
Nacque in me la domanda:
In che modo posso far sì che i bambini sperimentino quest’unico battito con entusiasmo ed attenzione, senza che gli venga imposto, in modo che possano vivere sulla loro pelle una condizione nuova?
Quando la domanda che abbiamo in testa è chiara e precisa, la risposta arriva
Ed ecco la risposta: una sfida! Lanciare una sfida!
Starai pensando: “Questo è pazzo!”
Aspetta! Stai con me, perché se ti interessa avere una classe attenta, qui c’è davvero una scoperta importante!
Quel giorno mi rivolsi alla classe dicendo:
“Bambini, ho bisogno del vostro aiuto. Voglio fare una sfida, un esperimento. Solo che ho bisogno di voi, da solo non posso”
Questo attrasse completamente la loro attenzione. Rimasi quasi spiazzato.
E a quel punto proseguii: “Sapete, ho notato come in tutte le classi in cui lavoro, quando c’è da fare il battito di mani insieme, nessuno lo fa finendo davvero nel silenzio: dopo averlo fatto c’è chi fa rumore, chi si muove, chi si guarda in giro” e aggiunsi a bassa voce “e mi capita anche quando lavoro con le maestre” (era vero, non stavo fingendo!).
“Quindi, voglio vedere se è possibile fare un battito tutti insieme che finisca davvero nel silenzio: siete disposti?”
Con entusiasmo mi risposero all’unisono di sì.
HAI NOTATO? LA PRIMA COSA CHE CHIAMÒ LA LORO ATTENZIONE FU LA MIA PROPOSTA CONTRO-INTUITIVA: LA SFIDA. LI SPIAZZÒ. IN PIÙ, CHIEDERGLI AIUTO LI COINVOLSE DIRETTAMENTE
Cosa importante, mi assicurai che lo facesse solo chi era davvero interessato, perché l’esperimento aveva una precisa procedura e non poteva essere fatto diversamente.
Bene, sperimentammo questo battito così come da me richiesto e condiviso.
Dopo il battito perfettamente all’unisono, ci furono un silenzio e un’attenzione così speciali che nessuno sembrava avere il coraggio di interrompere
Fui io ad interrompere il silenzio a voce bassa, ponendo alla classe una domanda, che risultò magica e che da allora continuo ad utilizzare:
“Bambini, è più speciale il battito fatto così come l’abbiamo fatto adesso o come l’abbiamo sempre fatto, CHE È POI COME LO FANNO TUTTI?”
Cosa risposero secondo te? Esatto. Quello di adesso.
Avevo la prova che chiedere attenzione ai bambini non serve a nulla
Non avevano mai sperimentato una tale condizione di attenzione, per cui non potevano riconoscerla o sceglierla.
Non c’era nell’archivio delle loro esperienze
Avevano bisogno di sperimentarla concretamente, viverla, scoprire quale condizione di benessere creava al loro interno
Grazie alle neuroscienze ormai lo sappiamo: quando siamo attenti, quando la mente è focalizzata, si producono dentro di noi quelle che vengono chiamate sostanze del benessere, come endorfine, dopamina ecc.

Inutile dirlo, il lavoro con le classi divenne entusiasmante, una continua scoperta per loro e per me. Minuto dopo minuto si svelavano occasioni per apprendere qualcosa di nuovo su noi stessi e le nostre possibilità.
Da quel momento in poi, giorno dopo giorno, ho creato nuovi esercizi, giochi, sfide, esperimenti e modalità d’intervento sempre nuovi e sempre più efficaci che, se continuerai a seguirmi, potrai conoscere anche tu.
Da musicali i laboratori si trasformarono in laboratori di consapevolezza.
Così nacquero I piccoli esploratori di sè
Hai mai sentito parlare di un bravo musicista o uno sportivo che non si allenano? No, vero?
È dato per scontato che si allenino, giusto?
Oppure, immagina ad esempio, durante una lezione di matematica, di esordire dicendo: “Ok, adesso fate queste divisioni!” Senza averle mai spiegate prima e lamentandoti perchè nessuno è in grado di farle.
Credo non sia mai accaduta una cosa del genere. Eppure per l’attenzione accade:
Chiediamo attenzione, dando per scontato che si conosca. Senza averne mai parlato,è fatto consapevolmente e concretamente esperienza
e senza nessuna pratica e allenamento. Curioso!
Lo stesso Daniel Goleman, autore del bestseller Intelligenza Emotiva, nel libro A SCUOLA DI FUTURO – per un’educazione realmente moderna, dichiara:
“L’attenzione costituisce l’abilità essenziale per l’apprendimento.
La capacità specifica di mantenere l’attenzione dove si desidera viene definita controllo cognitivo? Dal rafforzamento del controllo cognitivo di un bambino discende poi un vantaggio inaspettato: il cervello usa gli stessi circuiti che aiutano a concentrarsi su un obiettivo anche per la gestione delle emozioni distruttive? Quando aiutiamo un bambino a migliorare il controllo cognitivo, lo stiamo aiutando a rafforzare un ampio insieme di abilità vitali”
È proprio quello che stavo riscontrando nella pratica:
l’allenamento dell’attenzione portava a migliorare l’armonia generale della classe
Oltre a potenziare la capacità di apprendere, creava le condizioni affinché si potessero affrontare altre difficoltà, come i conflitti e le scelte rispetto a un comportamento o a una regola da decidere assieme.

E ancora, sempre Goleman:
“La forza del controllo cognitivo influenza il successo accademico più del QI e dell’istruzione dei genitori!” Dato che si tratta di un elemento importantissimo per aiutare i bambini a gestire il loro mondo interiore e per migliorare l’apprendimento, questo allenamento dell’attenzione sembra un passo ovvio da intraprendere per l’educazione sociale ed emotiva
Quando lessi la prima volta questo libro non stavo nella pelle, avrei voluto chiamare Daniel e dirgli:
“Io lo faccio! Lo sto facendo davvero! Faccio lavorare i bambini sull’attenzione! Ho scoperto un sacco di cose! Funziona!”
…ma non avevo il suo numero…
Ok! Riepilogando, abbiamo visto che:
» Chiedere attenzione ai bambini NON produrrà attenzione. Nel migliore dei casi faranno finta di farla, quindi il muscolo dell’attenzione non lavorerà, e come ogni muscolo lasciato a riposo si indebolirà
» È necessario passare dal chiedere attenzione ad aiutarli a scoprirla attivarla e allenarla concretamente tramite specifici esercizi e modalità d’intervento
» Dedicare 5/7 minuti al giorno alla pratica di specifici esercizi per attivare, allenare e potenziare Il Muscolo invisibile dell’attenzione, renderà la tua classe sempre più attenta, armoniosa e motivata
» Quando aiutiamo i bambini a potenziare l’attenzione, li stiamo aiutando a sviluppare un ampio insieme di abilità vitali
- Apprendimento
- Gestione mondo interiore
- Gestione emozioni distruttive
- Riduzione degli stati di ansia
» Lanciare una sfida alla classe attrae potentemente l’attenzione dei bambini:
“Bambini ho notato che tutti fanno (……) io voglio sperimentare se è possibile fare (…..)”
» La domanda magica dopo l’esperimento: “Qual è più speciale, questo o come abbiamo sempre fatto, che è come fanno tutti?”
Ti posso assicurare che solo mettere in pratica quanto ho potuto dirti fino ad ora già farà la differenza.
La sfida a me personalmente ha davvero aperto una nuova era ed è praticamente il cuore di tutto il lavoro: tutti gli esercizi che poi ho creato, sono nati da lì
Se in più dedichi dei momenti specifici per allenare quello che con i bambini con cui ho lavorato, abbiamo chiamato il Muscolo invisibile dell’attenzione, otterrai risultati strepitosi.
Mi auguro davvero che quanto ho fin qui condiviso con te possa esserti utile: nella pratica e nella visione di nuove idee e possibilità.
Allo stesso tempo voglio anche offrirti la possibilità di approfondire, se lo desideri, e seguire una strada ampiamente sperimentata e collaudata.
Ho creato un programma estremamente pratico
per accompagnarti passo passo ad acquisire gli strumenti per migliorare potentemente l’attenzione della tua classe. Si chiama:

Il videocorso dove troverai condensati tutti i miei migliori contenuti in merito alle modalità più efficaci per creare un clima di attenzione in classe.
20 esercizi costruiti in 24 anni di lavoro con i bambini a scuola e in 10 anni di confronto con gli insegnanti durante le formazioni. Materiale continuamente revisionato e migliorato, che potrai utilizzare tu stessa con i bambini 5/10 minuti al giorno per poterli aiutare a scoprire, attivare e allenare l’attenzione.
NON teorie, ma tutto ciò che realmente ha funzionato e funziona dei miei ultimi 20 anni di ricerca e applicazione sul campo!
Il vantaggio del videocorso è che potrai accedere a questo materiale quando vorrai, quanto vorrai e per sempre, 24 ore su 24.
Sono 30 video per un totale di quasi 5 ore.
Ogni capitolo dura dai 5 ai 20 minuti e affronta un argomento specifico. Per facilitarti nella comprensione, periodicamente troverai scritte che evidenziano le parole chiave e le frasi più significative, e nei video dedicati agli esercizi, durante la spiegazione troverai un esempio di esecuzione realizzato dalla mia collaboratrice Federica Tassini.
Le modalità d’intervento di cui ti parlerà saranno corredate di esempi concreti realmente accaduti dai quali verrà estrapolata una struttura, che ti servirà ad applicare la stessa modalità sulle tue specifiche difficoltà.
Ho veramente fatto di tutto affinché il materiale possa risultare il più possibile pratico e di facile apprendimento
Inoltre non hai bisogno di aspettare di aver studiato tutto per poter applicare il materiale di cui passo passo verrai a conoscenza. La suddivisione in capitoli permette di poter mettere in pratica da subito ogni singolo spunto e argomento. Ciò che troverai via via che andrai avanti sarà una cosa nuova in sè e allo stesso tempo un completamento di ciò che hai studiato prima.
Ecco dunque cosa troverai in
IL MUSCOLO INVISIBILE DELL’ATTENZIONE
Come creare un clima di attenzione in classe
⇒ Scoprirai perché il tuo chiedere attenzione alla classe NON funziona e toglie energia e tempo alle tue lezioni
⇒ Le 3 scoperte per creare una classe attenta e aumentare a dismisura la capacità di apprendere dei bambini
⇒ Come rendere – per i bambini – la pratica dell’attenzione piacevole, sfidante ed entusiasmante, così che possano essere sempre disposti a migliorarla
⇒ 8 esercizi brevi da fare con la classe per spezzare il ritmo della lezione, momenti di stanchezza e/o agitazione e riprendere con più lucidità ed energia
⇒ 12 esercizi per scoprire, attivare e allenare l’attenzione della classe, eliminando sempre più lo stress di doverla chiedere
E inoltre
⇒ I 5Punti per rendere le tue proposte altamente motivanti e essere pienamente alla guida della tua classe
⇒ Come utilizzare il linguaggio affinché favorisca un clima di attenzione, evitando di perdere tempo in inutili richiami, che aumentano lo stress, diminuiscono l’attenzione e riducono drasticamente la capacità di apprendere
⇒ Come proporre, condurre e terminare gli esercizi di attenzione e portarne i benefici all’interno della lezione in corso
⇒ 3 parole magiche per essere seguita in ogni istante quando comunichi con la tua classe
⇒ I 3Killer dell’attenzione, capaci di sabotare ogni tuo tentativo di creare e mantenere attenzione durante la lezione
⇒ Il sistema per creare i tuoi personali esercizi, calibrati sulle difficoltà della TUA classe, per migliorare l’attenzione e trovare nuove soluzioni
E ancora
⇒ Le 3 domande magiche che catapultano la classe in uno stato attento e consapevole
⇒ Come trasformare ogni situazione di difficoltà in nuove possibilità per te e la classe
⇒ Come condurre le visualizzazioni per il rilassamento e la concentrazione dei bambini e ottenere momenti di pace, silenzio e rilassamento

Mentre presento per la prima volta questo videocorso, penso con gratitudine alle difficoltà che i bambini giorno dopo giorno mi presentavano.
È stato proprio grazie al lavoro costante e continuo sul campo con loro; agli anni dedicati alla formazione in musicoterapia, PNL (Programmazione Neurolinguistica), psicologia orientale e le psicologie più moderne; ai confronti appassionati con amici e colleghi che, dopo 4 anni di sistematizzazione del materiale per renderlo il più chiaro, concreto e preciso possibile, sono riuscito a creare questo videocorso.
Il corso è diviso in 3 parti

La prima parte è la più densa:
- Ti presenterò le 3 scoperte risultate le fondamenta per creare un clima di attenzione, e approfondiremo la prima: Passare dal chiedere attenzione ai bambini ad aiutarli a scoprirla, attivarla e allenarla.
- Comprenderai perché chiedere attenzione NON produrrà attenzione
- Scoprirai come passare dal chiederla a scoprirla, attivarla e allenarla
- Ti mostrerò e ti darò la struttura in 8 passi di una vignetta che uso da 20 anni – potentissima – affinché i bambini possano divenire attivi nella scoperta del funzionamento dell’attenzione, cosa accade quando è attiva e quando non lo è, e come utilizzarla a favore proprio e del gruppo. Dovrai solo seguirla punto per punto: il resto lo faranno i bambini.
- Vedremo uno ad uno i 20 esercizi per aiutare i bambini a scoprire, attivare e allenare l’attenzione, corredati da video che, durante la spiegazione, ti mostreranno l’esecuzione corretta.
- Scopriremo di ogni esercizio quale particolare aspetto potenzia e quali benefici porta al singolo e al gruppo

La seconda parte è dedicata alla chiarezza e alla pulizia dei tuoi intenti, del tuo linguaggio e delle tue azioni, affinché ciò che hai appreso possa essere efficace e motivante per i bambini, nel momento in cui lo applicherai
- Conoscerai i 5Punti per rendere le tue proposte altamente motivanti
- Apprenderai come proporre, condurre, terminare gli esercizi e integrarli all’interno delle lezioni
- Parleremo del potere del linguaggio nel favorire o meno un clima di attenzione
- Vedrai attraverso degli esempi come utilizzare il linguaggio in modo da tenere sempre viva l’attenzione dei bambini
- Scoprirai che, dare spazio e tempo alla preparazione di ogni azione, darà valore ed efficacia alla stessa
- Conoscerai i 3 Killer del clima di attenzione

Nella terza parte sarai guidata passo passo, attraverso un preciso schema, a costruire i migliori esercizi per la tua specifica situazione, calibrati sulle caratteristiche e le difficoltà della tua classe e tenendo conto delle tue particolari capacità
- Scoprirai che accanirsi su un obiettivo può farti perdere di vista le reali necessità evolutive della classe di quello specifico momento
- Vedrai come sono proprio le difficoltà che emergono a rivelare le reali necessità evolutive della classe di quello specifico momento
- Conoscerai la struttura che seguendo passo passo, ti aiuterà a costruire i tuoi esercizi sulle tue specifiche necessità ed esigenze
- Ti insegnerò come trattare in modo creativo le difficoltà che incontri in classe e trasformarle in nuove possibilità e scoperte concretizzate in specifici esercizi
Ma come faccio a trovare tempo per far fare degli esercizi in classe?
Già non riusciamo a fare quello che c’è da fare!
Voglio farti notare una cosa. Pensa al tempo che viene dedicato per chiedere attenzione e lo stress che tutto questo genera in te e nei bambini, e come quest’ultimo è esso stesso un nemico dell’attenzione e quindi dell’apprendimento, facendoti così fare una fatica immane a spiegare la tua lezione.
Il paradosso è che integrando nella tua ora gli esercizi presentati in questo videocorso, in realtà, guadagnerai tempo! Perché l’attenzione dei bambini migliorerà, il clima della classe sarà più sereno e la capacità di apprendimento sarà superiore.
Lo stesso Paul Tough nel libro IL POTERE DEL CARATTERE dichiara:
“La parte del cervello più esposta agli effetti dello stress infantile è la corteccia pre-frontale, che riveste un’importanza critica in ogni tipo di attività di autoregolazione, sia sul piano emotivo che su quello cognitivo: di conseguenza, i bambini che crescono in un ambiente stressante trovano in genere più difficile concentrarsi, rimanere seduti tranquilli, riprendersi dalle delusioni e seguire determinate istruzioni, tutte cose che influenzano direttamente il loro rendimento a scuola”
Ora ti dico una cosa che forse ti farà arrabbiare. Ti anticipo subito che è un caso limite, non ti sto proponendo di fare così e nemmeno è necessario.
Un mio amico maestro dedica alla lezione vera e propria 20 minuti. Sì, non sto scherzando. Solo che in quei 20 minuti i bambini danno il 100%.
Ha scoperto che fare un’ora di lezione in realtà a lui non rendeva: i bambini si stancavano, ad un certo punto non lo seguivano più e si distraevano; lui si stressava perché non capivano; i bambini si stressavano perché c’era stress e la capacità di apprendere diminuiva drasticamente.
A quel punto decise di dedicarsi prima di tutto al benessere della classe. Così sperimentò lezioni di 20 minuti e il resto: esercizi, storie, canti, condivisioni e lavoro sulle dinamiche della classe.
Pensi che sia indietro con il programma? No, non lo è! Perché i bambini in quei 20 minuti sono al 100%.
Personalmente chiamerei lezione tutto quello che fa durante l’ora e non unicamente i 20 minuti di matematica. Anzi la trovo più completa e armonica di una comune lezione: i bambini lavorano su più aspetti.
È proprio ciò che manca nella scuola.
Ripeto, è un caso limite, non hai bisogno di dedicare 40 minuti per creare in classe uno stato attento, armonioso e costruttivo,bastano 5/7 minuti, ma quei pochi minuti andranno a influenzare l’andamento di tutta l’ora.
Ci tengo a sottolineare che IL MUSCOLO INVISIBILE DELL’ATTENZIONE non è un corso che una volta che lo hai studiato, hai compreso tutto ed è tutto finito, no.
La possibilità di espandere la tua capacità di entusiasmare, guidare la tua classe e trovare nuove modalità di intervento non ha limiti
Così come il livello di consapevolezza e attenzione che la classe potrà raggiungere: non ha limiti.
Così come il benessere tuo e della classe.
Sì, ma quanto costa?
Pensa che inizialmente l’idea era di fare unicamente i video degli esercizi, circa due ore di materiale, poi ho iniziato a dire, beh no questo non posso non dirlo…e questo? Beh, se metto questo non posso non mettere quest’altro…Insomma alla fine siamo arrivati a quasi 5 ore di materiale che è l’equivalente di un mio corso di 2 giornate su COME CREARE UN CLIMA DI ATTENZIONE IN CLASSE. Non c’è il contatto dal vivo, il tempo dedicato a praticare gli esercizi e condividere le risposte individuali alle domande principali, che in questo caso farai tu da casa.
Il vantaggio è che avrai a disposizione il materiale 24 ore su 24 nella tua area riservata.
Quindi, ricapitolando, con il videocorso ricevi:
» Le 30 lezioni
» Tutto il materiale di supporto come le schede degli esercizi, schede di lavoro ecc.
» L’accesso all’area riservata 24 ore su 24 per sempre senza limiti di tempo
Ok Carlo… ma quanto costa?
Come ti dicevo prima, equivale al materiale che condivido nel workshop di due giornate che a una persona costa 200€.
Ma non preoccuparti, non dovrai spendere questi soldi.

Se deciderai di entrare ora in IL MUSCOLO INVISIBILE DELL’ATTENZIONE, potrai farlo per soli 97€
Questo è il momento migliore per te

Qualunque cosa tu possa fare
Qualunque cosa tu possa sognare
COMINCIA
L’audacia reca in sè genialità, magia e forza
COMINCIA ORA
Goethe
Agire o non agire
Quando ci troviamo di fronte qualcosa che ci ispira, ci entusiasma, ci tocca, solitamente vengono messi in atto 3 modi di reagire
1 – Cerchiamo in tutti i modi di invalidare la possibilità che ci troviamo di fronte, dicendo che: tanto non servirebbe a nulla, sarebbe una goccia nell’oceano, i colleghi non capirebbero, richiederebbe troppo impegno, ormai le cose stanno così, ecc…
In effetti fare qualcosa di diverso da prima, costa impegno. La strada già tracciata è più facile da percorrere ed è meno rischiosa. Solo che in questo modo le cose non potranno cambiare: STESSE AZIONI, STESSI RISULTATI
2 – Rimaniamo sul piano intellettuale da una posizione di osservatori. Ne parliamo, diciamo che è bello e che si dovrebbe fare così, elaboriamo grandi discorsi sul perché e il percome cercando di trovare ragioni all’esterno, ma in realtà non facciamo nulla. A livello di risultato, non cambia molto dal punto 1: siamo quelli che sanno, perché leggiamo, ci informiamo, comprendiamo e ne parliamo con gli altri.
Siamo sul trampolino ma non ci lanciamo. Sappiamo come fare ma non lo facciamo
Stiamo aspettando che sia tutto a posto, ma c’è sempre qualcosa da sistemare e, questo qualcosa – siamo convinti – non riguardi noi, è sempre qualcosa all’esterno: sono gli altri, il ministro, la scuola, i colleghi, i genitori, i bambini, il programma.
Solo che, sull’esterno non possiamo avere controllo, SU DI NOI Sì
3 – Agiamo. Iniziamo a fare dei passi. Questo porta a continue nuove scoperte e apprendimenti. Vediamo cambiamenti al di là di ogni nostra aspettativa. Produciamo pensieri e azioni diverse da quello che abbiamo sempre fatto e questo porta a nuovi risultati, o quantomeno a nuove scoperte, nuovo apprendimento che produrrà nuovi pensieri e nuove azioni, e così via.
Condivido con te una riflessione fatta qualche settimana fa da mio figlio quattordicenne:
“Possibile che ogni volta che dico che voglio fare il calciatore, tutti mi dicono che solo uno su migliaia riesce a farlo, che è difficile, impegnativo, bisogna fare molti sacrifici e poi va a fortuna? Io mi sono detto: Sì, ma c’è chi lo fa, se no non esisterebbe il calcio! E poi ho notato che la differenza fra chi è riuscito a farlo e chi no, è che chi lo ha fatto è perché ha fatto ciò che era necessario fare per farlo e ha continuato; chi no è perché non ha fatto ciò che era necessario fare per farlo e non ha continuato”
Molto semplice e molto chiaro, vero?
Circa un anno fa pubblicai alcuni post su Facebook, compreso un video, dedicati al libro di Goleman di cui ti parlavo prima, A SCUOLA DI FUTURO: per una scuola realmente moderna.
I post ricevettero parecchie reazioni di apprezzamento e molti nei commenti mi scrissero: “Ah sì bello, l’ho letto!”, “Sì, libro interessante!”, “Lo consiglio!” ecc.
La mia domanda è: Quanti ne hanno fatto qualcosa?

Quanti di coloro che hanno reputato il libro interessante si sono chiesti: “Bene, cosa posso fare per integrare nelle mie lezioni quanto viene detto qui in merito all’attenzione?”
Personalmente, ho conosciuto molte insegnanti entusiaste dei miei workshop e dei contenuti che tratto – ritenendoli validi, pratici e addirittura illuminanti – e sono molto grato per tutto questo, ma ti posso assicurare che fra questi, coloro che hanno davvero messo in pratica anche in parte ciò che ritenevano valido, utile e illuminante, sono la minoranza.
Il programma che ti ho presentato ha un difetto: non è per tutti
Se seguirai il videocorso senza agire, non ti servirà a molto.
Se pensi di risolvere i problemi di attenzione in classe facendo qualcosa qua e là le prime volte, per poi dimenticartene, non potrai ottenere grandi risultati.
Se invece:
»Ti interessa scoprire e conoscere modalità che hanno davvero funzionato e sei disposta a dedicare uno spazio durante la settimana – anche breve, ma costante – per studiare e poi praticare in classe
»Ti interessa sapere come aiutare i bambini a scoprire, attivare e allenare l’attenzione migliorando la loro capacità di apprendere e di gestire il loro mondo interiore e dar vita a classi sempre più armoniose, motivate e costruttive
»Ti interessa far parte di coloro che stanno portando nelle scuole un nuovo contributo: lo studio, la conoscenza concreta e l’allenamento di una facoltà come l’attenzione, mai trattata come materia fino ad oggi, che a cascata migliorerà ogni aspetto vitale del bambino e della classe
Questo programma è proprio per te!

- 30 video dove troverai condensati i miei migliori contenuti in merito alle modalità più efficaci per creare un clima di attenzione in classe
- 20 esercizi per aiutare i bambini a attivare, allenare e potenziare l’attenzione
- Mappe riassuntive degli esercizi da poter portare con te in classe
- Accesso all’area riservata per sempre 24 ore su 24 per poter studiare il videocorso quando e quanto vorrai, calibrandoti sulle tue necessità
€200 €97
Ok, grazie di essere arrivata fino qui. Spero che ciò che hai potuto leggere fino ad ora possa esserti di aiuto e di ispirazione. Ti aspetto dall’altra parte per approfondire davvero e far tuo questo nuovo approccio
